manifestissima in alcuni dei frammenti che restano di Democrito, contemporaneo all’incirca di Erodoto (morí di piú di 100 anni nell’Ol. 94. Erodoto fiorí Ol. 84, 140 anni circa avanti G. C. Ippocrate morí circa l’Ol. 100: ne’ suoi scritti è citato Democrito). Veggansi specialmente nella collezione (manchevole però ed imperfetta) datane dietro Enrico Stefano dall’Orelli (loc. cit. p. 4431, principio), p. 91-131, i Frammenti morali, 43, 50, 70, 73, 121, Fisici 1. Una stessa cosa si ripete in uno stesso periodo, non vi è quasi sintassi, parole necessarie, ed intere frasi o periodi, si omettono e sottintendono, l’un membro del periodo non ha corrispondenza coll’altro, il discorso procede per via di quelle forme che i greci chiamano anacoluti (o anacolutie), cioè inconseguenti, che è quanto dire senza forme. Tali frammenti, cioè luoghi échappés (come di molti è naturale che accadesse) alla diascheuasi, possono servir di saggio della vera prosa di quell’età; sono similissimi al fare, per esempio, del nostro Giovanni Villani; e paragonati col dir di Erodoto, possono servir di prova della mia opinione. Dico échappés ec., perché certo, se Erodoto, anche Democrito subí la diascheuasi, e διεσκευασμένος corse fra gli antichi; negli altri suoi frammenti per la piú parte, non si trova niente di simile; e Democrito passò fra gli antichi per egregio anche nello stile (Cicerone in Oratore, c. XX (67). Itaque video visum esse nonnullis, Platonis et Democriti locutionem, etsi absit a versu, tamen, quod incitatius feratur, (4437) et clarissimis verborum luminibus utatur, potius poema putandum quam comicorum poetarum; apud quos, nisi quod versiculi sunt, nihil est aliud quotidiani dissimile sermonis. De Orat., I, 11 (49). Si ornate locutus est, sicut fertur, et mihi videtur, physicus ille Democritus; materies illa fuit physici, de qua dixit; ornatus vero ipse verborum, oratoris putandus est). Cicerone} lo loda anche di chiarezza (de Divin., II, 64 (133). Valde Heraclitus obscu-