Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
340 | pensieri | (4403-4404) |
cap. 75, art. se ἐν τοῖσι ὸπίσω λόγοισι declaraturum, eam non in sequentium librorum aliquo, sed in eodem lib. I, cap. 124, declaratam videmus. Vedi p. 4467. Propriamente però λόγος in tali casi non vuol dir narrazione né storia, ma prosa, a differenza di ἔπη o μέλη (carmina-oratio); καταλογάδην in prosa; λογοποιὸς prosatore, a differenza di ἐποποιὸς ec. Ma o perchè le prime prose scritte fra’ greci fossero istorie, o perchè la più parte di esse fossero istoriche a que’ primi tempi, o finalmente perchè il genere storico non (4404) avesse alcun nome particolare a principio, e forse (com’è naturalissimo) non esistesse veramente distinto dagli altri generi, cioè non si avessero opere di pura storia, o narrative, ma di materie e qualità miste e confuse ec., fu appropriato alle storie il nome generale di prosa λόγος, ed Erodoto chiamò λογοποιὸν prosatore lo storico Ecateo. E quando poi le opere in prosa furono cominciate a dividere in libri, questi libri ancora furono chiamati prose λόγοι, prosa 1, prosa 2, ec., prose 9 (῞Ηροδότου λόγοι ἐννέα è appunto il titolo dell’edizione Aldina di Erodoto, prima edizione greca, Venezia, 1502): quasi per confermare che la confezion di libri, secondo l’opinione del Wolf, ebbe origine dai prosatori. E per luminosa conferma dell’opinione del medesimo che da principio scrittura e prosa fossero la cosa medesima, troviamo (cosa da lui né da altri a questo proposito non osservata) συνγραφεὺς esser sinonimo di storico. V. Scapula ec. in σὑγγραμμα, συγγραφὴ, λογοποιὸς. Vedi p. 4406 (11 ottobre 1828).
* Dialetti greci. Nec vero putandum est, cunctis eis in locis, ubi etiam nunc formae verborum communes praeeuntibus libris omnibus supersunt (nell’Erodoto), quum alibi in eisdem verbis formâ Jonibus propriâ usum esse videamus scriptorem, per librariorum aut temeritatem aut socordiam esse illas invectas.