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(4378-4379) pensieri 319

(l’alphabet slavon), che è ancora in uso comune, e che porta il nome di alfabeto cirilliano. Bulletin de Férussac ec., passim, e specialmente février 1828, t. IX, p. 163-7, art. 141 (17 settembre 1828).


*    Ἕλλα (cioè καθέδρα. Hesych.) - sella. ἕζω, ἕδω ec. - sedeo. ἕδρα, ἕδος ec. - sedes (17 settembre 1828).


*    Foscolo, Discorso sul testo e su le opinioni diverse prevalenti intorno alla storia e alla emendazione critica della Commedia di Dante. - Prospetto (cioè sommario) del Discorso. L’abuso delle minime  (4379) date d’anni (cioè de’ minimi indizi di tempo ne’ libri antichi), rannuvola piú che non illustra la storia letteraria; e il rigettarle tutte, o fondare sistemi sopra le incerte, ha diviso novellamente i tre critici maggiori della età nostra in Epicurei, Pirronisti, e Stoici. Payne Knight, critico stoico. - Discorso, § 15. Un verso del libro sesto dell’Iliade basta a Wolfio, non solo a dare corpo, forza ed armi alla ipotesi del Vico, che Omero non abbia scritto poemi, ma inoltre a desumere in che epoca della civiltà del genere umano fosse incominciata la Iliade, e in quanti secoli, e per quali accidenti fosse continuata e finita, forse per confederazione del caso e degli atomi d’Epicuro (apparentemente Foscolo non avea letto Wolfio). Heyne disponendo fatti, tempi e argomenti a cozzar fra di loro, forse per investire la filologia del diritto di asserire e negare ogni cosa, indusse il pirronismo nell’arte critica; e chi lo consulta,

mussat rex ipse Latinus
Quos generos vocet aut quae sese ad foedera flectat.


(vuol dir che Heyne intorno alle questioni sopra Omero non si decide, e tiene il metodo dell’Accademia, in utramque partem disputandi). Al caso e agli atomi