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(4282-4283) | pensieri | 229 |
* L’estate, oltreché liberandoci dai patimenti, produce in noi il desiderio de’ piaceri, (4283) ci dà anche una confidenza di noi stessi e un coraggio, che nascono dalla facilità e libertà di agire che noi proviamo allora per la benignità dell’aria. Dalla qual sicurezza d’animo, e fiducia di se, nasce, come sempre, della magnanimità, della inclinazione a compatire, a soccorrere, a beneficare; siccome dalla diffidenza che produce il freddo, nasce l’egoismo, l’indifferenza per gli altri ec.
* Alla p. 4245. Aggiungi a queste cose la voluttà (ben conosciuta e notata dagli antichi) del piangere, del gemere, dello stridere, dell’ululare nelle disgrazie; della quale noi siamo privati (Recanati, domenica in Albis, 22 aprile 1827).
* Il primo fondamento del sacrificarsi o adoperarsi per gli altri, è la stima di se medesimo e l’aversi in pregio; siccome il primo fondamento dell’interessarsi per altrui, è l’aver buona speranza per se medesimo (Firenze, 1 luglio 1827).
* Anticipare, posticipare, participare ec. da capere.
* Summittere o submittere per sursum mittere o de subtus mittere. Subiectare, simile.
* Bucherare. Spicciolato.
* Fra giorno, cioè di giorno, nel giorno, dentro giorno, dentro il corso del giorno.
* Innumerato per innumerabile. Palmieri (scrittore del secolo XV), Della vita civile. Vedi Crusca, Forcellini ec.
* Che la vita nostra, per sentimento di ciascuno,