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(4094-4095) pensieri 15

diversi, vedi fra i mille luoghi degli antichi Cicerone, de Divinatione, l. I, c. 30, 49, l. II, c. 11, 58. Virgilio Georgica, l. IV, vers. 219, 599 e quivi Servio ec. (28 maggio 1824). Cicerone, De Nat. Deor. l. I, c. 11, 12. Vedilo anche, ib., II, c. 53, fine, 62, principio.  (4095)


*    Diminutivi greci positivati κυψέλη-κυψελίον, κυψελὶς ίδος. Vedi Scapula e Luciano in Lexiphane, p. 2 (29 maggio 1824).


*    Il tale rassomigliava i piaceri umani a un carcioffo, dicendo che conveniva roderne prima e inghiottirne tutte le foglie per arrivar a dar di morso alla castagna. E che anche di questi carcioffi era grandissima carestia, e la piú parte di loro senza castagna. E soggiungeva che esso, non volendosi accomodare a roder le foglie, si era contentato e contentavasi di non gustarne alcuna castagna (30 maggio, domenica, 1824).


*    Rassomigliava qualunque (comparava ogni) piacere umano a un carcioffo dicendo che ne bisogna rodere e trangugiare tutte le foglie volendo arrivare a dar di morso nella castagna, e che di questi carcioffi è carestia grandissima, ed anche la maggior parte di loro è sole foglie senza castagna. E soggiungeva che esso, non si potendo accomodare a ingoiarsi le foglie ec. (31 maggio 1824).


*    Ἔτι γὰρ τοῦτό μοι τὸ λοιπὸν ἦν, ci mancherebbe questo. Idiotismo comune al greco e italiano. Luciano, Opera, 1687, t. I, p. 787, init. Vedi Crusca e Forcellini in supersum se hanno nulla. – παρ' ὅσον in quanto che. Vedi Luciano, ib., 786 e lo Scapula ec.; modo pur comune, e del quale o cosa simile ho detto anche altrove (31 maggio 1824).


*    Diminutivi positivati. Vedi Creuzer, Meletemata e Disciplina antiquitatis, Lips., 1817, sqq., parte III,