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156 | pensieri | (4223-4224) |
antica, proprietà in mille casi utilissima al dir breve, anzi all’evitare un lunghissimo circuito di parole, proprietà d’altronde comune anche al francese (nonchalance, nonchaloir; vedi Pougens, Archéologie française), all’inglese (nonsense, nonsensical ec.) ec., è quella di certi negativi, sia nomi, sia verbi, avverbi ec., fatti dal positivo, premessavi la non, congiunta o disgiunta da essa voce; come noncuranza, non cale, non calere ec. Vedi la Crusca in Non... e la Proposta del Monti, se non erro, in Non, o in Non... - Damascio nella Vita d’Isidoro filosofo (Damascio fu molto studioso dell’eleganza della lingua in essa opera e ricercatore di modi antichi e di voci) appresso Fozio, cod. 242, parlando di un certo Asclepiodoto, il quale, per moltissimi tentativi che facesse a tal uopo, non poté ritrovare il genere di musica detto enarmonio (τὸ ἐναρμόνιον γένος) l’uso e la conoscenza del quale era perduta, dice, colonna 1054, lin. 1a, ed. greco-latina, αἴτιον δὲ τῆς μὴ εὑρέσεως τὸ κ. τ. λ., la causa della non invenzione, cioè del non averlo egli potuto ritrovare, fu ec. (Bologna, 17 ottobre 1826). (4224)
* Alla p. 4162. Id., sect. 240, p. 134, fine. φιλοφρόνησις γὰρ βούλεται εἶναι ἡ ἐπιστολὴ σύντομος. Expressio enim quaedam amoris debet esse epistola, concisa. Gale.
* Tondeo, tonsum-detonsare, tosare ec.
* Alla p. 4223. Demetrio, ib., sect. 285. Καθόλου δὲ τῆς λέξεως τὰ σχήματα καὶ υπὁκρισιν καὶ ἀγῶνα παρέχει τὸ λέγοντι, μάλιστα τὸ διαλελυμένον. Ad summam (generalmente) autem figurae verborum et actionem et contentionem praebent dicenti: in primisque dissolutum. Gale (Bologna, 20 ottobre 1826).
* Alla p. 4211. Arato, Φαινόμενα, v. 107, parlando degli uomini della età d’oro: Οὅπω λευγαλέου τότε νείκεος ἠπίσταντο, Οὐδὲ διακρίσιος περιμεμφεος, ουδὲ κυδοι-