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*    Il genitivo per l’accusativo. Petrarca, Sestina 6, Anzi tre dí, v.3. Di state vi sono de’ papaveri, delle pere e di quante mele si trovano (genitivo pel nominativo). Caro, Gli amori pastorali di Dafni e Cloe, lib. II, non lungi dal principio, p. 28, ediz. di Pisa, 1814. Presentando loro per primizia della vendemmia a ciascuna statua il suo tralcio con di molti grappoli e con de’ pampini suvvi (genitivo per l’ablativo); ib., p. 27. E cosí assai spesso il medesimo; ed altri classici. Vedi p. 4214.


*    È stato negli eserciti e provveduto capitano e coraggioso guerriero; ib., p. 41.


*    Riavere per ricreare, ristorare, fare riavere. Vedi Crusca, § 1; Caro, loc. cit., lib. II, p. 38: «Poiché col cibo l’ebbe alquanto confortato, con saporitissimi baci ed altre dolcissime accoglienze tutto lo riebbe.» Cioè lo ristorò, non, come dice il Monti nella Proposta, lo fece tornare nei sensi, ché Dafni non era punto venuto meno, ma percosso, battuto e malconcio da alcuni giovani. - Similmente dicono i greci ἀνακτᾶσθαι, per ποιεῖν ἀνακτᾶσθη ἑαυτόν, come molto elegantemente Fozio, Bibliotheca, cod. 83, parlando delle antichità romane di Dionigi d’Alicarnasso: κέχρηται δὲ καὶ παρεκβάσει οὐκ ὀλίγῃ (digressionibus utitur non raro), τὸν ἀκροατὴν ἀπὸ τοῦ περὶ τὴν ιστορίαν κοροῦ διαλαμβάνων ταύτῃ, καὶ ἀναπαύων καὶ ἀνακτώμενος (reficiens).  (4201)


*   Volere per μέλλειν. Anguillara, Metam., l. IV, st. 105 (Bologna, 16 settembre 1826).


*    Incespitare per incespicare di cui altrove. Caro, loc. sup. cit., lib. II, p. 48, fine.


*    Risicato per che si arrischia, che si suole arrischiare. Caro, ib., l. III, p. 53, 59.