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(4028-4029) pensieri 405

zione e nel periodo (9 febbraio 1824) (veggasi il detto altrove su d’alcuni sforzati costrutti d’Isocrate per evitare il concorso (conflitto) delle vocali ec. ec. (9 febbraio 1824); riferiscasi ancora a questo proposito, per quanto gli può toccare, il detto altrove sul vario gusto de’ greci, latini e italiani in diversi tempi, circa il concorso, l’abbondanza ec. delle vocali). Ora se questo accadeva a Isocrate, ottimo giudice ed esposto  (4029) [al giudizio di?] migliaia d’altri tali, e scrivente per piacere a essi, nel centro della lingua pel tempo e pel luogo, fiorente la lingua e la letteratura, nel suo gran colmo ec. ec., che cosa doveva accadere ne’ secoli bassi ne’ quali ec. fra gl’imitatori ec. la piú parte, com’era allora, non greci di patria, ma dell’Asia, e questa anche alta, non la minore ec. ec., molti ancora non greci neppur di genitori, come Gioseffo, Porfirio e tanti altri ec. ec.? (10 febbraio 1824).


*    Alla pag. precedente, margine. In verità ed essi, e i greci ripresi da Cicerone, ibid., di mancar di numero, che sono molti e classici, e i nostri trecentisti e cinquecentisti (la piú parte non numerosi, e tutti (salvo lo Speroni, in ciò affettato e falso, ma diversamente da’ posteri), poco solleciti del numero) hanno pure un numero, benché incólto piú o meno e casuale, pur proprio e certo e riconoscibile, o loro, o della lingua ec. e da questo è diverso quello degl’inferiori corrotti ec. ec. (10 febbraio 1824). Vedi p. 4034.


*    Grecismo. Colla – κόλλα e κόλλη coi derivati e composti della voce italiana e della greca. E vedi Forcellini, glossario, i francesi, gli spagnuoli. Potrebbe però essere stata tolta questa voce a dirittura dal greco, anche ne’ bassi tempi, se si considera come assolutamente tecnica, ma ella è in verità, almeno oggi, di volgarissimo uso, come ciò che ella significa (11 febbraio 1824).