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(3926-3927) | pensieri | 301 |
menteaccade), infinite e grandissime diversità di risultati. Tutti i quali però, benché impossibile sia lo specificarli e spiegarli a uno a uno, e benchè, stante la moltiplicità e sfuggevolezza delle cause che contribuiscono a modificarli in questa e questa e questa forma (una delle quali che mancasse, o non fosse appunto tale e tale, o in quel tal grado, o in quella proporzione coll’altre, o (3927) cosí combinata ec., il risultato non sarebbe quello) sieno anche bene spesso difficilissimi a spiegarsi e a rivocarsi ai principii, ed a conoscere il rapporto e somiglianza cogli altri risultati, chi non sia abilissimo, acutissimo e industriosissimo nel considerarli; nondimeno in sostanza corrispondono ai principii da me esposti, e non se gli debbono riputare contrarii, come non dubito che potranno parere mille di loro e in mille casi, alla prima vista, ed anche dopo un accurato, ma non idoneo né giusto né sufficiente esame. Bisogna aver molta pratica ed abilità ed abitudine di applicare i principii generali agli effetti anche piú particolari e lontani, e di scoprire e conoscere e d’investigare i rapporti anche piú astrusi e riposti e piú remoti. Questa protesta intendo di fare generalmente per tutti gli altri principii e parti del mio sistema sulla natura. Vedi p. 3936, 3977.
L’esistenza può esser maggiore senza che lo sia la vita. L’esistenza del leone può dirsi maggiore di quella dell’uomo. La vita al contrario. L’esistenza insieme e la vita del leone è maggiore rispetto all’ostrica, alla testuggine, alla lumaca, al giumento, al polipo. La vita del leone è maggiore che non è quella delle piante anche piú grandi, de’ globi celesti ec. L’esistenza al contrario.
Vedi al proposito di questo pensiero le pagine 3905-6 (27 novembre 1823) e la p. 3929, lin. 11, 12.
* Al detto nella teoria de’ continuativi sul princi-