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(3843-3844) pensieri 227

intende di farla ancora tra necui e necavi. Perocché nectus è da necui, e necatus da necavi, secondo il detto da me altrove della formazione  (3844) de’ supini e participii passivi da’ perfetti. È anche certo che necui onde nectus, non è che corruzione di necavi onde necatus, sí che nectus viene a esser non altro che corruzione di necatus. Questo è almeno quanto all’origine e alla ragione grammaticale. Che l’uso e il significato de’ due detti participii sia diverso si potrebbe credere a Prisciano quando e’ ne recasse esempii idonei, o quando quelli che noi abbiamo favorissero o non contraddicessero la sua distinzione. Ora, di nectus non abbiamo esempii certi; ma necatus in un luogo di Ovidio (Forcellini in necatus), detto delle api, non vuol certamente dire ucciso col ferro. E vedi nel Forcellini gli esempi di Enecatus e di Enectus. Del resto par veramente nel citato luogo del Forcellini, cioè in Neco, che Prisciano faccia anche tra’ due (che in origine sono uno solo) perfetti di neco la stessa distinzione di significato che tra’ due participii, i quali altresí per origine sono un solo, ma mediatamente, cioè in quanto vengono da perfetti che sono in origine uno stesso (6 novembre 1823).


*    A quello che altrove ho detto di asinus-asellus, fabula fabella, populus-popellus ec. aggiungi pagina-pagella, Poculum-pocillum, Papula-papilla, Geminus-gemellus, Tabula tabella, Femina-femella, Baculum o us-bacillum o us, Pulvinus-pulvillus. Aggiungi ancora il detto a p. 3875, dimostrante che moltissimi nomi latini in ulus, culus ec. non sono diminutivi neppur per origine e regola di formazione. E nota il nostro diminutivo positivato favella, favellare ec.. 1 de’ quali verbi altrove ad altro proposito. Catulus-catellus. Anellus (anello ec.). è diminutivo di anulus (il quale ancora è forse diminutivo di annus, ma di senso diverso dal

  1. Vedi la p. 3896.