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102 | pensieri | (3676-3677-3678) |
piú ubbidiente, piú tollerante di loro. E se v’ha parte d’Europa dove meno si macchini e si ricalcitri al comando, e si desideri novità e si odii la soggezione, ciò è per l’appunto fra i popoli settentrionali. In questa tanta diversità di effetti hanno certamente gran parte, da un lato la diversità de’ governi antico e moderno, dall’altro la poca coltura del popolo nelle regioni settentrionali. Ma grandissima parte v’ha certamente ancora la differenza materiale della vita. Gli antichi (3677) settentrionali, mal difesi contro le inclemenze dell’aria dalle spelonche, procurantisi il vitto colla caccia (Georg., III, 370, sgg. etc.), alcuni anche erranti e senza tetto, come gli sciti ec., erano anche piú ὑπαίθριοι di vita, che non sono i meridionali oggidí. Introdotti gli usi e i comodi sociali, i popoli civilizzati del nord divennero naturalmente i piú casalinghi della terra. Niuna cosa rende maggiormente quiete e pacifiche sí le nazioni che gl’individui, niuna men cupidi, anzi piú nemici di novità, che la vita casalinga e le abitudini domestiche, le quali affezionano al metodo, rendono contenti del presente ec., come ho detto ne’ pensieri citati in quello a cui questo si riferisce. Quindi è seguíto che non per sole circostanze passeggere e accidentali, come la maggiore o piú divulgata e comune coltura di spirito ec., ma naturalmente e costantemente, nel sistema di vita sociale, e dopo resa la civiltà comune al nord come al sud, i popoli del mezzogiorno, come meno casalinghi, sieno stati, sieno ed abbiano a essere piú inquieti e piú attivi di quelli del settentrione, sí d’animo, sí di fatti, (3678) al contrario di quello che porterebbe la pura natura degli uni e degli altri comparativamente considerata. Ond’è che i settentrionali moderni e civili sieno in verità molto piú diversi e mutati da’ loro antichi, che non sono i meridionali dagli antichi loro; sí di carattere, sí di usi, di azioni ec.
Ed è a notare in proposito della vita casalinga,