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(3517-3518) pensieri 437

ma non assoluta né dispotica; una monarchia dove il re era padron di tutto, e il suddito niente manco libero. Del resto, s’egli è  (3518) proprio carattere sí della società primitiva come della piú corrotta l’essere ambedue per natura monarchiche di governo, non è questo il solo capo in cui si veda che le cose umane ritornano dopo lungo circuito e dopo diversissimo errore ai loro principii, e giunte (come or pare che siano) al termine di lor carriera, o tanto piú quanto a questo termine piú s’avvicinano, si trovano di nuovo in gran parte cogli effetti medesimi, e nel medesimo luogo, stato ed essere che nel cominciar d’essa carriera. Bensí per cagioni ben diverse e contrarie a quelle d’allora; onde questi effetti e questo stato sono ben peggiori ritornando, che allora non furono; e se e dove furon buoni e convenienti all’umana società ed alla felicità sociale nel principio, son pessimi nel ritorno e nel fine ec. (25 settembre 1823).


fine del volume quinto