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ed una passione cosí calda, un effetto cosí vivo, potuto da lei produrre e lasciare, per l’una e per l’altra parte si può vedere se le tragedie di lieto fine sieno poco o utili o dilettevoli. E paragonando gli effetti di questa con quelli dell’Oreste, che certo furono molto minori e men vivi (sebbene anche questa seconda tragedia sia bellissima), si sarà potuto notare da qualunque mediocre osservatore se il dramma di tristo, o quello di lieto fine, sia da preferirsi,  (3460) e qual de’ due abbia maggior forza negli animi, e sia d’effetto piú teatrale e poetico, e piú morale ed utile. - Si potrà applicare tutto il passato discorso, colle debite modificazioni, a quei drammi ne’ quali l’infelicità de’ buoni o degli immeritevoli non vien da’ cattivi, né da altri vizi o colpe, ma dal fato o da circostanze, quali sono l’Edipo re di Sofocle, la Sofonisba d’Alfieri, e molte tragedie di varie età e lingua, e molti drammi sentimentali moderni, appresso varie nazioni. E similmente a quei drammi in cui l’infelicità viene da colpa, ma o involontaria o compassionevole ec. degli stessi infelici, come appunto si può dire che sia l’Edipo re, la Fedra, e molti drammi massimamente moderni, o tragedie ec. E dalle stesse predette osservazioni si potrà raccogliere se sia meglio che lo scioglimento di tali drammi sia felice o infelice, che la sorte de’ protagonisti si muti o si conservi la stessa, che di felice divenga infelice, o che per lo contrario ec. (16-18 settembre 1823).


*    Relatar spagnuolo, cioè riferire, raccontare, da relatus di refero. Relater francese antico, vale il medesimo (18 settembre 1823.  (3461)


*   I poeti latini (e proporzionatamente gli altri scrittori secondo che lor conveniva) usarono la mitologia greca, non per lo aver preso da’ greci la loro letteratura e poesia, ma perchè, o da’ greci o d’altronde