Incepto da inceptus d’incipio è tutt’altro verbo. Da capto, o certo da capio, vengono excepto, recepto, accepto, intercettare, discepto ec., i quali pure mutano l’a in e, e non fanno excapto, recapto ec. Vedi p. 3850, fine, 3900, fine. Avvisare nel suo senso proprio (vedi la Crusca in avvisare, § 1, 2, 3) è verissimo continuativo di avvedere nel senso suo primitivo. Ma non può esser fatto da questo verbo italiano, il quale ha per participio avvisto e avveduto, non avviso. Conviene che sia fatto da advisus di advidere, il quale verbo oggi non si trova nella buona latinità. Puoi vedere la p. 3034. Trovasi però nella bassa il verbo advidere in senso di avvertire che io credo metaforico, (2844) e in questo e simili sensi il verbo advisare e avisare. Vedi il glossario Cang. Anche i francesi e gli spagnuoli, che non hanno il verbo avvedere, hanno aviser e avisar, ma l’usano in quei sensi metaforici ne’ quali l’usiamo anche noi. Nel senso proprio nel quale egli è piú dirittamente continuativo del suo verbo originale advidere non credo ch’egli si trovi se non nella nostra lingua, e principalmente nei nostri antichi autori. Noi diciamo anche avvistare, ed equivale a un di presso ad avvisare, nel senso proprio, o nel piú simile a questo. Vedi p. 3005. Advidere dovette propriamente significare adspicere, oculos advertere, e quindi anche animum advertere (nell’esempio che ne porta il glossario non mi risolvo s’ei voglia dire animadvertere o commonere, come il Glossario spiega). Nel qual senso avvisare, preso nel significato proprio, è suo vero continuativo, esprimendo la stessa azione, ma piú durevole. Si può dir simile ad adspectare. Noi non usiamo advidere se non reciproco, cioè neutro passivo, sempre però in significato simile ai sopraddetti o che questo sia relativo agli occhi che propriamente vedono, o all’animo che considera e conosce. Chi vuol ridere e nuovamente vedere quanti spropositi abbia fatto dir la poca