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come si conta pur quasi di tutte l’altre provincie e parti dell’impero romano. Quindi è che la Germania, benché suddita latina, benché vicina all’Italia, anzi confinante, come la Francia, e piú vicina assai che la Spagna, non ammise l’uso della lingua latina, e non parla latino (cioè una lingua dal latino derivata), ma conserva il suo antico idioma (forse anche fu cagione di ciò e delle cose sopraddette, che la Germania non fu mai intieramente soggiogata, né suddita pacifica, come la Spagna e le Gallie, sí per la naturale ferocia della nazione, sí per esser ella sui confini delle romane conquiste, e prossima ai popoli d’Europa non conquistati, e nemici de’ romani, e sempre inquieti e ribellanti, onde ad essa ancora nasceva e la facilità e lo stimolo e l’occasione e l’aiuto e il comodo di ribellare). Senza ciò la lingua latina avrebbe indubitatamente spento la teutonica, né di essa resterebbe maggior notizia o vestigio che della celtica e dell’altre che la lingua latina spense affatto in Ispagna e in  (3368) Francia. Delle quali la teutonica non doveva mica esser piú dura né piú difficile a spegnere. Anzi la celtica doveva anticamente essere molto piú cólta e perfetta o formata che la teutonica, il che si rileva sí dalle notizie che s’hanno de’ popoli che la parlarono, e delle loro istituzioni (come de’ Druidi, de’ Bardi, cioè poeti ec.), e della loro religione, costumi, cognizioni ec., sí da quello che avanza pur d’essa lingua celtica e de’ canti bardici in essa composti ec. L’Inghilterra par che ricevesse fino a un certo segno l’uso della lingua latina, certo, se non altro, come lingua letterata e da scrivere.1 Ella ha pure scrittori, non solo del-

  1. Il latino si stabilí in Inghilterra a un di presso come il greco nell’alta Asia, e l’italiano in Dalmazia, nell’isole greche e siffatti dominii de’ veneziani: cioè come lingua di qualunque persona cólta e della scrittura, ma non parlata dal popolo, benché fosse intesa. Cosí il turco in Grecia ec.