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(3234-3235-3236) pensieri 263

rebbeo torrebbe in prestito il perfetto e il superlativo di crepo is, cioè crepui, itum, come appunto accubo ec. quelli di accumbo ec. cioè accubui itum. Profligo  (3235) as è da fligo is, onde affligo is, confligo is ec. che hanno i continuativi afflicto, conflicto ec., fatti regolarmente da’ participii. Vedi Forcellini in Profligo e proflictus (22 agosto 1823). Vedi p. 3246, e 3341 e 3987.


*    Saluto as si deriva da salus. Ma io l’ho in forte sospetto di continuativo fatto da salveo-salvitus (antico), mutato in salutus, ovvero da salvo, mutato il participio salvatus parimenti in salutus (vedi Forcellini in saluto, fine e in salvo). Giacché spessissimo la lingua latina, massime antica, scambiava tra loro l’u e il v, mutando questo in quello, o per lo contrario. Cosí lavo ne’ composti diviene luo: ed ablutus si dice in luogo di ablavatus. Cosí lautus per lavatus, fautum per favitum. A questo proposito noterò il continuativo lavito. Forcellini Cerebrum, in fine. E commentor e commento a participio commentus verbi comminiscor (forse anche comminisco), dice il Forcellini e notate che qui non dice dal supino, cioè da commentum, come suole (22 agosto 1823).


*    Platone nel Sofista verso il fine, edizione dell’Astio, Opp. di Platone, Lipsia, 1819, sgg., t. II, p. 362, v. 3, sgg., A, penultima pagina del Dialogo. Πόθεν οὖν ὄνομα ἑκατέρῳ τις ἃν λὴψεται πρέπον; ἢ δῆλον δὴ χαλεπὸν ὄν, διότι τῆς τῶν γενῶν κατ᾽ εἴδη διαιρέσεως παλαιά τις, ὡς ἔοικεν, αἰτία (ἴσ. ἀηδία. Ast.) τοῖς ἔμπροσθεν καὶ ἀξύννους παρῆν, ὥστε μηδ᾽ ἐπιχειρεῖν μηδένα διαιρεῖσθαι καθὸ δὴ τῶν ὀναμάτων ἀνάγκη μὴ σφόδρα εὐπορεῖν;  (3236) Unde iam nomen utrique eorum quisquam arripiet conveniens? an dubium non est quin difficile sit, propterea quod ad generum in species distributionem vetustam quandam, ut videtur et inconsideratam superiores habebant offensionem atque fastidium, ita ut ne conaretur