sofio privati politici di altissimo valore, benché d’animo nobilissimi, sensibilissimi, rarissimi, benché spesso capacissimi di dilettar sommamente o di sommamente giovare a qualsivoglia società e a qualunque genere di persone coi loro scritti o colle produzioni qualunque del loro ingegno, lungamente e maturamente, o almeno riposatamente, pensate; anzi, benché le dette misere qualità siano pur troppo proprissime de’ singolari ingegni, e tanto piú quanto alcun d’essi piú s’innalza sopra il comune, e a proporzione di ciò piú invincibili e costanti; e benché quasi tutti gl’ingegni veramente singolari e sommi, massime quelli che risplendettero o risplendono negli studi delle scienze, delle lettere o delle arti, fossero e sieno piú o meno partecipi di tali qualità caratteristiche, si può dire, degli straordinarii e sublimi talenti (vedi fra l’altre cose il Pseudo-Donato nella Vita di Virgilio (3190) cap. 6, fine, dov’è l’autorità di Melisso Grammatico, liberto di Mecenate, contemporaneo di Virgilio: Forcellini in Melissus, Fabricius, Bibliotheca Latina, I, 494); contuttociò questi tali nella società, se non da quelli che conoscono per altra parte il loro merito, e che conoscendolo sono capaci di apprezzare chi lo possiede, sono generalmente (e non irragionevolmente, perocché niun diletto e molta noia e fatica reca la loro conversazione) disprezzati ed evitati, ancor maggiormente che quelli dell’altra specie, e confusi dai piú coi primi del primo genere, ai quali infatti, nell’esteriore e in ciò che d’essi apparisce, quasi a capello si rassomigliano. In questo genere si può recar per esempio della prima specie l’Alfieri, della seconda G. G. Rousseau.1 Anche questo genere di persone, benché
- ↑ L’abitudine di sempre pensare e di poco parlare; di raccòr tutto dentro e poco versar di fuori; di trattenersi con se stesso, di stare raccolto come un devoto, di poco agire, poco conversar nelle cose del mondo, poco trattare per attendere agli studi; spendere tutte le sue facoltà nel proprio interno ec. ec., tutte queste cose rendono l’individuo incapace di