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172 pensieri (3076-3077-3078)

gli antichi la  (3077) scrivevano, come pure in crecer (onde crecido-crescitus-cresciuto, per cretus-cru) condecender ec. ec. La lingua spagnuola suol essere regolarissima in questi tali participii, piú assai dell’italiana, piú della francese, e conservare piú di ambedue l’antichità e primitiva proprietà latina, anzi conservarla, si può dir, pienamente. E ciò non meno né in diverso modo quando la latina conosciuta è irregolare o contratta, che quando ell’é regolare e semplice, come da habitus, havido o habido, che noi colla solita mutazione diciamo avuto. Ora questo havido nello spagnuolo ha la stessissima forma di tenido ec. Ma non cosí in latino, benché teneo sia della stessa forma di habeo. Puoi vedere la p. 3544. Vedi p. 3572, fine.

Non è tuttavia che alcune volte la lingua spagnuola non segua in tali participii ciecamente o l’anomalia o la contrazione della lingua latina, come suol far l’italiana e il francese, e non ne divenga essa stessa anomala, come le altre due. Di visto e quisto (che però si dice anche regolarmente querido) dico altrove. Da facere, hacer,  (3078) ella non fa pienamente hacido, facitus, ma contrattamente hecho da factus (fatto, fait), anticamente fecho, mutato il ct in ch per proprietà spagnuola, come in derecho, provecho ec. ec. e come ho pur detto altrove; e l’a cambiata in e, come in trecho da tractus, in leche da lacte ablativo (Perticari vuol che si dica dall’accusativo tolta la m; ma ecco che l’accusativo di lac è lac: vedi però il Forcellini appo il quale lac è mascolino in piú esempii), e come i latini ne’ composti, confectus ec., in echar da iactare. Dov’é notabile che anche noi e i francesi facciamo la stessa mutazione: gettare, jeter, come i latini ne’ composti: obiectare ec. Da dicere non decido o dicido, ma dicho-dictus-detto-dit (1 agosto 1823). Vedi p. 3362.


*    La piú bella e fortunata età dell’uomo, la sola che potrebb’esser felice oggidí, ch’é la fanciullezza,