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156 pensieri (3051-3052-3053)

della ricercatezza, della difficoltà. Perocché la facilità che si dee sentir nelle scritture è la qualità piú difficile ad esser loro comunicata. Né senza stento grandissimo si consegue né l’abito né l’atto di comunicarla loro (27 luglio 1823).


*    Voce non esistente nel latino scritto, comune però alle tre lingue figlie: Speranza, espérance, esperança, cioè sperantia, verbale di  (3052) spero, fatto secondo l’uso del buon latino, come constantia, instantia, redundantia ec. (27 luglio 1823).


*    Alla p. 3040. Qua io credo che si debba riferire il verbo posare (franc. poser, onde déposer, opposer, supposer, composer, apposer, disposer, exposer, proposer, imposer ec. ec.) in quanto ei significa por giú, deporre, con tutti i suoi derivati ec. in questo senso. Che riposare e posare per quiescere vengano da pausa, pausare ec. (e cosí il francese reposer ec.) l’ho detto in altro luogo, lo dimostra l’uso del verbo pausare ec. ec. nel glossario cang. e va bene. Ma che posare, poser, déposer per deporre vengano da pausare, non da ponere, e non siano quindi affatto diversi da posare ec. per quiescere, benché suonino allo stesso modo, non posso in alcun modo persuadermelo, benché trovi nel glossario un esempio dove pausare sta per deporre. Io credo che sia sbaglio di copista (o dello stesso autore, ignorante, come tutti allora erano, della lingua stessa barbara) che ha scritto l’au per l’o, sillabe solite a confondersi, massime ne’ bassi tempi, e massime avendovi un altro verbo similissimo, cioè pausare  (3053) per riposare, a cui l’au veramente conveniva. Posare per deporre dee certo venire da positus, contratto in posus, come visitus-visus, pinsitus-pinsus, pisitus-pisus, onde viser, pisare. Da positus non contratto viene depositare e lo spagnuolo depositar, di cui pure ho parlato altrove. Aggiungete che poser in