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(2944-2945-2946) pensieri 93

tempi. Onde condannano l’uso delle antiche finzioni, opinioni, costumi, avvenimenti. Puoi vedere la p. 3152. Ma io dico che tutt’altro potrà esser contemporaneo a questo secolo, fuorché la poesia. Come può il poeta adoperare il linguaggio e seguir le idee e mostrare i costumi d’una generazione d’uomini per cui la gloria è un fantasma, la libertà, la patria, l’amor patrio non esistono, l’amor vero è una  (2945) fanciullaggine, e insomma le illusioni son tutte svanite, le passioni, non solo grandi e nobili e belle, ma tutte le passioni estinte? Come può, dico, ciò fare, ed esser poeta? Un poeta, una poesia, senza illusioni, senza passioni, sono termini che reggano in logica? Un poeta in quanto poeta può egli essere egoista e metafisico? e il nostro secolo non è tale caratteristicamente? come dunque può il poeta essere caratteristicamente contemporaneo in quanto poeta?

Osservisi che gli antichi poetavano al popolo, o almeno a gente per la piú parte non dotta, non filosofa. I moderni all’opposto; perché i poeti oggidí non hanno altri lettori che la gente cólta e istruita, e al linguaggio e all’idee di questa gente vuolsi che il poeta si conformi, quando si dice ch’ei debba esser contemporaneo, non già al linguaggio e alle idee del popolo presente, il quale delle presenti né delle antiche poesie non sa nulla né partecipa in conto alcuno. Ora, ogni uomo cólto e istruito oggidí è immancabilmente egoista e filosofo, privo d’ogni notabile illusione, spoglio di vive passioni; e ogni donna altresí. Come può il poeta essere per  (2946) carattere e per ispirito contemporaneo e conforme a tali persone in quanto poeta? che v’ha di poetico in esse, nel loro linguaggio, pensieri, opinioni, inclinazioni, affezioni, costumi, usi e fatti? che ha o ebbe o potrà mai aver di comune la poesia con esso loro?

Perdóno dunque se il poeta moderno segue le cose antiche, se adopra il linguaggio e lo stile e la ma-