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50 | pensieri | (2095-2096-2097) |
p. 2090, mezzo, dove non v’è centro nessuno: 1,o letterario, 2,o sociale, 3,o politico, 4,o di opinione, 5,o di gusti, 6,o di costumi ec. ec.?
Molto tempo ci vuole perché una lingua riceva una forma decisamente propria del tempo in cui ella è adoperata ec. La lingua francese avea già prodotto un Amyot e un Montaigne, né peranche l’aveva, e non la ricevé propriamente che sui principii del passato (2096) secolo. Quanti scrittori che ancora si ammirano o si ricordano o vedono ricordati con ammirazione avea prodotti la lingua latina, che tuttavia non ebbe forma completa e propria del tempo ec. se non da Cicerone?
Prima di questa forma tutte le lingue sono liberissime, onnipotenti (anche quelle di nazioni o schiave o riunite ad un sol centro e dipendenti da una stretta società ec., come lo era la lingua francese prima di Luigi XIV, la latina prima di Cicerone, eppure ambedue erano liberissime ec.), adattabili a quello che si voglia; tutte sono d’indole antica, cioè d’indole indeterminata e naturale e insubordinata, che questo è insomma il carattere antico nelle lingue e in tutt’altro. Tutte, formandosi, perdono gran parte di queste qualità, le perdono necessariamente, perché altrimenti non sarebbero formate né uniformate e ricevono un’impronta propria e speciale del tempo in cui ottengono (2097) questa forma. Da quel punto in poi, e non da ciò che tale o tal lingua era prima di quel punto, bisogna considerare le proprietà di essa lingua, e giudicare del piú o meno della sua libertà, potenza, ardire, varietà, ricchezza, adattabilità, pieghevolezza ec.
L’italiana ha già passato da lungo tempo questo punto. La francese da qualche tempo meno. Ma ambedue l’hanno passato, e qual sia il grado in cui bisogna considerarle isolatamente e rispettivamente, quanto alle dette qualità, s’è detto molte volte. La