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330 pensieri (2603-2604-2605)

satelliti di Giove fatta col telescopio ec.), tutte queste cose mi basta accennarle. Ma le accenno affinché si veda che quando anche le successive scoperte, perfezionamenti ec. fatti, acquistati ec. intorno al vetro o per mezzo del vetro ec., non sieno stati casuali ma pensati (sebbene l’invenzione dell’occhiale e del cannocchiale si dice che fosse a caso); contuttociò si debbono  (2604) tutti, esattamente parlando, riconoscere per casuali, essendo casuale la loro origine, cioè l’invenzione del vetro, senza la quale niente del sopraddetto avrebbe avuto luogo. E però tutta quella parte, non piccola, del sapere, dei comodi, della civiltà umana che ha dipendenza e principio ec. dall’invenzione del vetro, e che senza questa non si sarebbe conseguita, è realmente casuale, e per puro caso acquistata.

E che queste ed altre simili innumerevoli scoperte sieno state veri casi, si può arguire anche dal vedere che moltissimi popoli composti di esseri che per natura, ingegno naturale, ec. erano e sono in tutto come noi, non essendosi dati presso loro i casi che si son dati presso noi, mancavano o mancano affatto di queste o quelle invenzioni e di tutti i progressi dello spirito umano che ne son derivati; e ciò quando anche detti popoli fossero in molta società ed avessero fatto molte altre scoperte, quali erano, per esempio, in America i messicani, popolo in gran parte civile, che non per tanto mancava appunto del vetro.  (2605)


     Di piú osservo che quantunque la chimica abbia fatto oggidí tanti progressi, e sia cosí dichiarata e distinta ne’ suoi principii in maniera da parere ch’ella potesse e dovesse far grandi scoperte, non piú attribuibili al caso, ma solo al ragionamento; niuna mai ne ha fatta che abbia di grandissima lunga l’importanza e l’influenza di quelle che ci son venute dagli antichi, fatte in tempi d’ignoranza e senza principii