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(2601-2602-2603) pensieri 329

essi mali, i beni  (2602) non sarebbero neppur beni a poco andare venendo a noia e non essendo gustati né sentiti come beni e piaceri, e non potendo la sensazione del piacere, in quanto realmente piacevole, durar lungo tempo ec. (7 agosto 1822).


*   Ἔργα νέων, βουλαὶ δὲ μέσων, εὺχαὶ δὲ γερόντων. Verso di non so qual poeta antico, applicabile e proporzionabile alle diverse età del genere umano, come lo è qualunque cosa si possa dire intorno alle diverse età dell’individuo. Ed infatti del secol nostro non è proprio altro che il desiderio (eternamente inseparabile dall’uomo anche il piú inetto, e debole e inattivo e non curante; per cagione dell’amor proprio che spinge alla felicità, la qual mai non s’ottiene) e il lasciar fare (7 agosto 1822).


*   Ho mostrato altrove che quasi tutte le principali scoperte che servono alla vita civile sono state opera del caso, e tiratone le sue conseguenze. Voglio ora spiegare e confermar la cosa con un esempio. L’arte di fare il vetro, anzi l’idea di farlo e la pura cognizione di poterlo fare (la qual arte è antichissima), è egli credibile che sia mai potuta venire  (2603) all’uomo per via di ragionamento? Cavar dalle ceneri e altre materie la cui specie esteriore è toto coelo distante dalla forma e qualità del vetro (Vedi l’Arte Vetraria d’Antonio Neri) un corpo traslucido, fusibile, configurabile a piacimento ec. ec. può mai essere stato a principio insegnato da altro che da uno o piú semplicissimi e assolutissimi casi? Ora quanta parte abbia l’uso del vetro nell’uso della vita e delle comodità civili, com’esso appartenga al numero dei generi necessari, come abbia servito alle scienze, quante immense e infinite scoperte si sieno fatte in ogni genere per mezzo de’ vetri ridotti a lenti ec. ec. ec., quanto debbano al vetro l’astronomia, la notomia, la nautica (tanto giovata e promossa dalla scoperta dei