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306 | pensieri | (2557-2558-2559-2560) |
gazione. Ma vedendosi, per esempio, dalla voce discalceatus (e vedi il Forcellini (2558) in Dis....) che questo passaggio l’avea fatto la detta preposizione anche fra gli antichi latini, si dimostra quel ch’io dissi da principio, cioè che il suo uso negativo o privativo, cosí frequente e familiare come nel latino scritto non si trova, ci dev’esser venuto dal latino volgare (9 luglio 1822). Vedi p. 2577.
* Quanto gli uomini sieno allontanati dalla vera loro natura dalle qualità e distintivi destinati alla loro specie, l’osservo anche nella gran differenza fisica che s’incontra fra gli uomini da individuo a individuo. Lascio i mostri, difettosi ec. dalla nascita o dopo la nascita, che sono infiniti presso gli uomini; e fra qualunque genere d’animali appena se ne troverà uno per mille dei nostri, in proporzione della numerosità della specie: anche escludendo affatto quelli che tra gli uomini hanno contratto imperfezioni fisiche, per cause accidentali, visibili, (2559) e, se non facili, almeno possibili ad evitarsi. Lascio gli etiopi, gli americani che non avevano barba, certe differenze di costruzione negli ottentotti, i patagoni (se ve n’ha), i lapponi (che forse nascono e vivono in un clima non destinato dalla natura alla specie umana, come a tante altre specie d’animali, piante ec. ha negato questo o quel clima o paese ec. o tutti i climi e paesi, fuorché un solo). Tutto ciò si potrà considerare come differenze delle varie specie tra loro, dentro uno stesso genere, nel modo che, per esempio, il genere dei cani ha diversissime specie, e diverse o in uno stesso clima e paese, o in diversi climi destinati a tale o tal altra di esse ec.
Ma che in un medesimo clima, in un medesimo paese, da due medesimi genitori, nascano dei figli cosí differenti fisicamente, come accade tra gli uomini, che (2560) di due concittadini, di due fratelli, l’uno sarà