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10 pensieri (2017-2018)



*   La differenza tra il diletto che ci reca il canto e quello del suono, e la superiorità di quello su questo, è pure affatto indipendente dall’armonia (30 ottobre 1821).


*    Il talento non essendo nella massima parte che opera dell’assuefazione, è certo che coloro che ammirano in altrui questo o quel talento, abilità, opera ec. ammirano e si stupiscono di quello di cui essi medesimi in diverse circostanze sarebbero stati appresso a poco capacissimi (30 ottobre 1821).


*    Il fare un atto di vigore o il servirsi del vigore passivamente o attivamente, (come fare un veloce cammino o de’ movimenti forti ed energici ec), quando e finché ciò non superi le forze dell’individuo, è piacevole per ciò solo, quando anche sia per se stesso incomodo (come l’esporsi a un gran freddo ec.), quando anche sia senza spettatori, e prescindendo pure dall’ambizione e dall’interna soddisfazione e  (2018) compiacenza di se stesso che vi si prova. Né solo il fare tali atti, ma anche il vederli, l’essere spettatore di cose attive, energiche, rapide, movimenti ec. vivaci, forti, difficili ec. ec., azioni ec., piace, perché mette l’anima in una certa azione, e le comunica una certa attività interiore, la rompe ec., l’esercita da lontano ec. e par ch’ella ne ritorni piú forte ed esercitata ec.

Ho detto che ogni sensazione di vigore corporale è piacevole. Cosí anche nell’anima (e però è piacevole ogni sollevazione dello spirito, cagionata dalla lettura, dagli spettacoli, dall’orazione, dalla meditazione, dalle sensazioni esterne d’ogni genere ec); cosí anche ogni atto di vigore spirituale, come risoluzioni virtuose o energiche, sacrifizi, rassegnazioni ec. ec.

Insomma, il vivente tende essenzialmente alla vita. La vita è per lui piacevole, e quindi tutto ciò ch’é vivo, venga pur sotto l’aspetto della morte. La