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160 | pensieri | (2306-2307-2308-2309) |
nel (2307) Forcellini in Hilum. Della particella privativa ne, cambiata nella composizione in ni, vedi il Forcellini in ne e in nego. Potrebbe anche essere un nec, come necopinans ec., significa non opinante ec. e il nec non è che particella privativa come l’ἀ dei greci. Vedi anche lo Scapula in νὴ, particella parimente privativa nell’antichissimo greco, del che vedi pure Helladii Besantinoi Chrestomathia, colle note del Meursio (nel qual proposito osservo di passaggio. La n è radicale e caratteristica della negativa in latino e cosí pure per conseguenza in italiano. Quindi non, ne, nec, neque (vedi il Forcellini), nihil, nil, nemo, nullus cioè non ullus, come pure si dice, nego, nefas, nequam, nepus cioè non purus, nolo, nequeo, nequicquam, nedum, nequaquam ec., de’ quali vedi il Forcellini ed osserva la forza e l’uso della particella ne in composizione. Non cosí nel linguaggio greco dei buoni secoli. Giacché οὐ, οὐχ, οὐκ, μὴ, ἀ- ec., non hanno n. (2308) Eppure nell’antichissimo greco è chiaro, per le sullodate testimonianze e per l’uso di Omero ec., che la ν avea forza di negazione, privazione ec. Ecco un’altra prova e della fraternità antichissima delle dette due lingue e dell’esser forse qualche cosa passata piuttosto dal latino nel greco, che viceversa; o certo dell’avere la lingua latina conservate assai piú della greca le sue antichissime ed originarie proprietà. E notate che, trattandosi della caratteristica negativa, si tratta di cosa primitiva affatto e di primissima necessità in qualunque lingua).
Nihilum pertanto è ne hilum, come nemo, ne homo, e vedi il luogo di Varrone nel Forcellini in Nequam.
Che cosa significasse questo hilum, antichissima voce latina, non sanno affermarlo i grammatici. Putant esse, dice Festo, quod (2309) grano fabae adhaeret. Dunque egli non sa propriamente che significhi, né si sapeva al suo tempo. Ed è cosa ben naturale