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(2282-2283-2284) pensieri 147

ille) ec. ec. Ranocchia, ranocchio, grenouille (diciamo noi pure volgarmente granocchio) ec., non sono che ranacula o ranucula o ranocula ec. Vedi il glossario, i dizionarii spagnuoli ec. e il Forcellini se hanno nulla; vedi p. 2358. Cento e mille altri esempi si potrebbero addurre dei positivi latini abbandonati nelle lingue moderne per abbracciare i loro diminutivi; cosa che credo già notata da altri, ma che non si deve creder tanto moderna, quanto derivata dall’antico uso latino volgare, giacché troviamo effettivamente quest’uso e questa inclinazione nel latino antico, anche scritto e purissimo. Né questi tali diminutivi si sono formati a parte a parte nelle lingue figlie, ma nello stesso grembo del volgar latino comune alle tre nazioni; come apparisce dai citati esempi, dove i  (2283) positivi moderni si trovano esser manifeste corruzioni di diminutivi latini, anteriori per conseguenza a tali moderni positivi; e si trovano essere stati diversamente corrotti nelle tre lingue, secondo il particolar costume di ciascheduna, e per conseguenza si riconoscono per derivati da un’origine comune, cioè dal volgare latino. Abbiamo anche pascolare (diminutivo di pascere, che pure abbiamo, ma equivalente nel significato), del quale vedi Forcellini e glossario ec. ec. (24 dicembre, vigilia del Natale 1821).


*    Antica pronunzia e scrittura del verbo che poi ordinariamente si disse claudere fu cludere, conservata sempre ne’ composti recludere, includere, concludere, excludere e in tutti o quasi tutti gli altri. Vedi il Forcellini e Frontone sulla fine dei Principia Orationum (quem iubes CLUDI): il qual Frontone era studiosissimo dell’antica ortografia, e il codice che lo contiene è antichissimo. Or questa antica maniera, e ad esclusione della piú moderna, si è conservata nell’italiano chiudere, mutato il cl in chi al nostro solito. Dunque il volgo latino  (2284) continuò sempre (certo in Italia)