Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/72

58 pensieri (1281-1282)

piú confermino questa proposizione (già conforme al cristianesimo, e alle antiche tradizioni pagane) della maggiore antichità dell’oriente rispetto all’occidente o almeno della società e civiltà orientale, generalmente parlando. Converrebbe consultare specialmente le lingue indiane.

Le lingue selvagge sarebbero anche adattate a queste ricerche, essendo verisimilmente le meno lontane dallo stato primitivo, come lo sono quelli che le parlano.

Ma prima d’istituire tali ricerche bisogna fare un’ultima osservazione in questo proposito. Finora non abbiamo considerato che le variazioni nella forma esteriore di detta radice. Bisogna osservare anche quelle del significato. Ὕλη non significa solamente  (1282) selva, ma anche materia, materiale, sostantivo ec. Vedi i lessici. Anzi questo si pone per significato proprio d’essa parola. Quindi הִיּוּלי, hiiuli presso i rabbini significa materia o materia prima, termine filosofico. Vedi Johannis Buxtorfii Lex. Chaldaicum Talmudicum et Rabbinicum, alla radice (fittizia) היך, Basileae 1640, col. 605, fine-606. Dove è notabile il modo nel quale è imitato il suono dell’υ greco o u francese, cioè con due i ed una u; dal che, 1o, si conferma quello che ho detto p. 1279, che i greci consideravano detta lettera piú come una i che come una u, 2o, apparisce che l’antica pronunzia dell’υ greco durava ancor dopo trasformata quella dell’e lunga η in i, giacché l’η di ὕλη è espresso in questa parola rabbinica per la i lunga. Del resto, la radice היך è mal formata dal lessicografo, giacché manca del lamed, lettera radicalissima nella voce surriferita. Si vede pure che conservavasi ancora l’aspirazione nella voce ὕλη, giacché la He, non ad altro oggetto che di rappresentar l’aspirazione, fu posta dai rabbini in detta voce. Ὕλη significa anche particolarmente legna o legname o legno in genere. Cosí pure silva (vedi Forcellini), altra prova