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(1985-1986-1987) pensieri 477

non per altra cagione, ella è oggi universale; non per altra si adatta all’intelligenza ed all’uso pratico de’ forestieri d’ogni genere; non per altro si adatta così bene all’uso de’ meno cólti nazionali, ed è ben parlata e scritta da quasi tutti i francesi; non per altra l’andamento il tour di essa lingua è preferito dalla gente comune in tutte le lingua d’Europa a quello della propria lingua; non per altro una donna, un cavaliere italiano mezzanamente cólto, che s’imbarazza e cade in dieci spropositi, non dico contro la purità, ma contro la grammatica, se nello scrivere e nel parlare s’impegna in un periodo all’italiana, riesce facilmente e scampa da ogni pericolo, usando il periodo francese ec. ec. Vero  (1986) periodo, andamento, genio, indole, spirito della mediocrità. Ed a che altra categoria che alla mediocrità poteva appartenere la lingua della ragione e della società? Né la lingua francese sarebbe divenuta universale e sarebbe stata così celebrata ed esaltata sopra tutte, se non nel secolo della mediocrità cioè della ragione, qual è il nostro; né un tal secolo potrebbe preferire alcuna lingua alla francese o alcun genio ed indole di favella a quello della francese, anche nelle proprie rispettive lingue.

Non accade qui passar dalla lingua alla nazione (come suole pur fare il filosofo) e dire che quella che parla la lingua della mediocrità non può esser la nazione dell’originalità nè della grandezza. Ma già quale originalità, qual grandezza può derivare dal colmo, dall’eccesso, dall’assoluto predominio della società? (24 ottobre 1821)  (1987)


*   Per la copia e la vivezza ec. delle rimembranze sono piacevolissime e poeticissime tutte le immagini che tengono del fanciullesco, e tutto ciò che ce le desta (parole, frasi, poesie, pitture, imitazioni o realtà ec.). Nel che tengono il primo luogo gli antichi poeti, e fra questi Omero. Siccome le impressioni, così le ricor-