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456 pensieri (1945-1946)

arrivo a dire che l’uomo è piú capace di crearsi un’armonia di odori che di colori, e che esiste effettivamente fra gli uomini una maggior determinazione di quella che di questa armonia ec. ec. ec. (18 ottobre 1821).


*    Da tutto ciò si rilevi come l’armonia, cioè il bello, sia pura opera e creatura dell’assuefazione tanto che, se questa non esiste, non esiste neppur l’idea dell’armonia, neanche dov’ella parrebbe piú naturale (18 ottobre 1821).


*    Alla p. 1660. Siccome le pronunzie variano secondo i climi e i popoli, cosí è verisimile che il latino passato, per esempio, nelle Gallie o quando lo riceverono da’ Galli i Franchi, cominciasse subito a pronunziarsi in modo simile a quello che si pronunzia il francese,  (1946) scrivendolo però nel modo che l’avevano ricevuto, cioè come facevano i latini. Quindi la differenza tra la scrittura e la pronunzia e i difetti della rappresentazione de’ suoni. Infatti anche oggi i francesi, gl’inglesi, i tedeschi ec. leggono il latino come la loro lingua. Nel che è tanto verosimile che si accostino alla pronunzia latina, quanto è vero che i latini fossero inglesi ec. Laddove essi erano italiani, e questo clima e questo popolo che fu latino è naturale che abbia conservata la massima parte della vera pronunzia delle scritture latine, non avendo nessun motivo di cangiarla (18 ottobre 1821). Vedi p. 1967.


*    Ho detto che la lingua italiana è suscettibile di tutti gli stili e ho detto che la conversazione francese non si può mantenere in italiano. Questa non è contraddizione. L’indole della nostra lingua è capace di leggerezza, spirito, brio, rapidità ec., come di gravità ec.; è capace di esprimere tutte le nuances della