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(1932-1933-1934) | pensieri | 449 |
* La lode di se stesso, la quale ho detto non esser altro che naturalissima all’uomo e in tanto solo condannata nella società, è divenuta oggetto di una certa ripugnanza all’individuo (che par naturale e non è) in quanto l’uomo odia l’altro uomo; è sempre tanto piú o meno in uso ec. quanto la società è piú o meno stretta e la civiltà piú (1933) o meno avanzata. Presso gli antichi ella non fu mai cosí deforme, né soggetta al ridicolo come oggi. Esempio di Cicerone. Oggi la modestia è tanto piú minuziosa e scrupolosa nelle sue leggi quanto la nazione è piú civile e socievole. Quindi in Francia queste leggi sono nell’apice del rigore, e in Francia riescono intollerabili gli antichi quando si lodano da se come Cicerone e Orazio (Vedi l’apologia che fa Thomas di Cicerone in tal proposito, nell’Essai sur les Éloges), ed è proibito, sotto pena del piú gran ridicolo, a chi scrive e a chi parla il mostrare di far conto di se o delle cose sue, il parlar di se senza grand’arte, il non affettar disprezzo di se e delle proprie cose ec. Questi effetti nelle altre nazioni sono proporzionati al piú o meno di francese che si trova ne’ loro costumi, o in quelli de’ loro individui (la Francia non ha differenza d’individui, essendo tutta un individuo). I tedeschi, (1934) che certo non sono incivili, pur si vede ne’ loro scrittori, che parlano volentieri di se e danno a se stessi, alle loro azioni, famiglie, casi, scritti ec. un certo peso e in un certo modo che riuscirebbe ridicolo in Francia ec. (17 ottobre 1821). Similmente possiamo discorrere degl’italiani.
* Dico che l’effetto della musica spetta principalmente al suono. Voglio intender questo. Il suono (o canto) senz’armonia e melodia non ha forza bastante né durevole, anzi non altro che momentanea sull’animo umano. Ma viceversa l’armonia o melodia senza il suono o canto, e senza quel tal suono che possa esser