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(1899-1900-1901) pensieri 431

tolgono, ed oltre ch’essi stessi con ciò solo la corrompono, assicurano poi la sua corruzione riguardo agli altri, mentre la libertà è il principale e indispensabile preservativo di questo male. Gli altri non istudiano la lingua, non la conoscono, si prevalgono della sola sua libertà, senza considerare come vada applicata ed usata, non sanno le forze della lingua ed in vece di queste adoprano delle forze straniere ec. L’indole antica della  (1900) lingua italiana pare a prima vista incompatibile con quella delle cose moderne. Senza cercare dunque né scoprire come queste indoli si possano accordare (il che non può conoscere chi non conosce la lingua), si sacrifica quella a questa, o questa a quella, o si uniscono mostruosamente con danno di tutt’e due. Laddove la lingua italiana deve e può conservare la sua indole antica adattandosi alle cose moderne, esser bella trattando il vero; parere anche antica qual è, senza però mancare a nessuno de’ moderni usi e adattarvisi senza alcuno sforzo.

Insomma la lingua italiana è facilmente corruttibile, perché può far moltissimo; laddove, per esempio, la lingua francese pochissimo. Ora il poco s’impara piú facilmente del molto (10-12 ottobre 1821).


*   Non solo l’eleganza, ma la nobiltà, la grandezza, tutte le qualità del linguaggio poetico, anzi il linguaggio poetico esso stesso, consiste, se ben l’osservi, in un modo di parlare indefinito o non ben definito o sempre  (1901) meno definito del parlar prosaico o volgare. Questo è l’effetto dell’esser diviso dal volgo e questo è anche il mezzo e il modo di esserlo. Tutto ciò ch’è precisamente definito potrà bene aver luogo talvolta nel linguaggio poetico, giacché non bisogna considerar la sua natura che nell’insieme, ma certo, propriamente parlando e per se stesso, non è poetico. Lo stesso effetto e la stessa natura si osserva in