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428 pensieri (1893-1894-1895)

indole propria (la quale in verità non conserva oggi se non presso pochissimi, ma ch’ella non può pertanto legittimamente perdere, cioè senza corrompersi, come qualunque altra lingua) il capitale di tali ricchezze le durerà sempre.

Imperocché la lingua italiana essendo stata applicata alla letteratura, cioè formata, innanzi a tutte le còlte moderne; la sua formazione, e quindi la sua indole, viene ad essere  (1894) propriamente parlando di natura antica. Quindi ella, a differenza della francese, non può rinunziare alle sue ricchezze antiche, senza rinunziare alla sua indole e a se stessa. Potrà ben rinunziare a questa o quella voce o modo, potrà anche coll’andar del tempo antiquarsi la maggior parte delle sue voci e modi primitivi, ma sempre la forma delle sue voci e modi o nuovi o vecchi dovrà corrispondere a questi, per corrispondere alla sua indole, altrimenti non potrà fare ch’ella non si componga di elementi e ragioni e spiriti discordanti e non si corrompa: giacché in questo finalmente consiste la corruzione di tutte le lingue e di questo genere è la presente corruzione della lingua italiana.

Il simile proporzionatamente dico della lingua spagnuola, il cui secolo d’oro e la cui letteratura è la seconda in Europa, in riga di tempo.

La lingua inglese in gran parte può porsi a paro della francese. La letteratura e formazione  (1895) della lingua tedesca è l’ultima di tempo in Europa (giacché non credo che si possano ancora considerare come formate, e fornite di letteratura propria la russa, la svedese ec). Contuttociò ella non ha punto rinunziato alle sue ricchezze antiche, diversissima essendo la circostanza della Germania da quella della Francia. Dubito però che l’antico possa star cosí bene nella lingua tedesca, formata e ridotta a letteratura ierlaltro, come nell’italiana formata sei secoli fa. Ed ella potrà benissimo perdere e perderà le sue ric-