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390 | pensieri | (1826-1827-1828) |
piacere è prodotto dall’ampiezza della sensazione; laddove se le case sono di diversa forma, altezza ec. il piacere della (1827) varietà, sminuzzando la sensazione e trattenendola sui particolari, ne distrugge la vastità. Quantunque anche della moltiplice varietà si può fare una sensazione vasta e indefinita, quand’ella fa che l’animo non possa abbracciar tutta la sensazione delle grandi e numerose diversità che vede, sente ec. in un medesimo tempo (3 ottobre 1821).
* Dove non è odio nazionale, quivi non è virtú (3 ottobre 1821).
* A quello che altrove ho detto dell’effetto che fa nell’uomo la vista del cielo, si può aggiungere e paragonare quello del mare, delle egloghe piscatorie e d’ogni sorta d’immagine presa dalla navigazione ec. Le idee relative al mare sono vaste e piacevoli per questo motivo, ma non durevolmente, perché mancano di due qualità, la varietà e l’esser proprie e vicine alla nostra vita quotidiana, agli oggetti che ci circondano, alle nostre assuefazioni, rimembranze ec. (dico di chi non è marinaio ec. di professione) ed anche alle nostre cognizioni pratiche; giacché la cognizione pratica, (1828) almeno in grosso, l’uso, l’esperienza, una tal quale familiarità con ciò che il poeta ha per le mani, è necessaria all’effetto delle immagini e sentimenti poetici ec.; ed è per questo che piace soprattutto nella poesia ciò che spetta al cuore umano (che è la cosa della quale abbiamo piú cognizione pratica), siccome nella pittura, scultura ec. l’imitazione dell’uomo, delle sue passioni ec. (3 ottobre 1821).
* La stessa assuefabilità deriva in gran parte dall’assuefazione (intendo la generale) e ne riceve consistenza, aumento, gradazione ec. (3 ottobre 1821).