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(1748-1749-1750) | pensieri | 347 |
natura della capacità di piacere a quell’organo. Cosí dico dell’odorato. La teoria de’ suoni e voci e della musica ha grandissima relazione con quella de’ sapori e degli odori (e anche de’ colori per se stessi), e ne può ricever gran lume. Ora queste tali teorie appartengono certo al piacevole o dispiacevole, (1749) ma non mica al bello né al brutto (20 settembre 1821).
* Forza dell’assuefazione e dell’opinione sul bello ec. Ho detto altrove che l’assuefazione ci fa parer passabile ed anche bello ciò che da principio ci parve brutto o ci sarebbe paruto, se non vi fossimo stati sempre assuefatti (vedi il pensiero seguente). Or figuratevi di vedere per un momento una tal persona, verso cui vi troviate in detta circostanza e di vederla senza riconoscerla. Ella vi parrà subito brutta, e un momento dopo vi tornerà (riconoscendola) a parer passabile o bella. Questa osservazione si dee riferire non solo alle forme, ma anche ai moti, alle maniere, al contegno, al tratto ec. di coloro a cui siamo assuefatti. Non riconoscendoli vi parranno brutti e riconoscendoli ritratterete in un punto il vostro giudizio. Viceversa dico di chi o per antipatia o per altre diversissime circostanze, che in varii luoghi ho annoverate, ci soglia essere (1750) in concetto di brutto o spiacevole, e che sia veduto da noi senza riconoscerlo. Spesso ti sarà accaduto di vedere una persona che passi per bella o che a te stesso sia paruta o paia tale, e vederla senza conoscerla o senza riconoscerla, e non parerti bella; e riconoscendola o conoscendola, mutare immediatamente il giudizio. Viceversa dico di una persona che passi per brutta o tale tu l’abbi giudicata o giudichi ec. Tutto ciò si deve applicare ad ogni altro genere di bello o brutto indipendente dalle forme o maniere e costumi umani ed indole umana ec., ed appartenente per esempio alla letteratura, alle arti ec. (20 settembre 1821).