Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/351

(1731-1732-1733) pensieri 337

paragonando remoti e divisi secoli fra loro, che qualche pensatore si accorge come oggi il mondo  (1732) creda in mille cose il contrario di ciò che credette. Ma il mondo vi arrivò senz’avvedersene; non l’avrebbe mai fatto avvedendosene; e perciò è follia lo sperare di mutar l’opinione de’ propri contemporanei (massime sulle cose non corporee), sia pur mediante la piú matematica evidenza. Bisogna contentarsi di farle fare un piccolo grado.

Certo è però e naturale, che la celerità de’ progressi dello spirito umano si accresce in proporzione degli stessi progressi, come il moto de’ gravi, il quale, benché sempre gradato, sempre proporzionatamente si accelera. Effetto dell’assuefazione generale al rinnovare alquanto le proprie opinioni, il che dà a poco a poco la facoltà di rinnovarle facilmente un poco piú, quindi un po’ piú e finalmente; ma pur sempre per gradi proporzionali il mondo potrà forse anche arrivare a mutare affatto opinione dentro una stessa età e riconoscere senza molta fatica una verità contraria alle opinioni ricevute (18 settembre 1821). (1733)


*   Quanto possa l’assuefazione e l’opinione anche sul gusto de’ sapori, ch’é pure un senso naturale e innato e, ciò non ostante, varia spessissimo fino in un medesimo individuo, secondo la differenza e delle assuefazioni e delle opinioni intorno al buono o cattivo de’ sapori, è manifesto per l’esperienza giornaliera e comparativa sí de’ gusti successivi di un individuo sí de’ gusti e giudizi de’ diversi individui (18 settembre 1821).


*   Non v’é memoria senz’attenzione. Ponete due persone dotate della stessa disposizione naturale e facoltà acquisita di ricordarsi, alle quali sia avvenuto un accidente comune in un medesimo tempo, ma in modo che l’una v’abbia posto attenzione speciale, l’altra no.