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432 pensieri (1135-1136)

commercio, le guerre, le colonie, le spedizioni d’ogni genere ec. ec., relazioni antichissime ed anteriori a quei primi tempi che noi possiamo conoscere della lingua greca; relazioni che hanno certo influito assaissimo su detta lingua e moltiplicate le sue ricchezze per l’una parte, per l’altra mandate molte sue proprie ed antichissime radici in disuso, ed altre svisatene ed alteratene (vedi in questo proposito il luogo di Senofonte della lingua attica), recano altro gravissimo impedimento al nostro fine; trattandosi massimamente di relazioni con popoli le cui lingue sono quali del tutto sconosciute, quali malissimo note. I latini ebbero altrettante e forse maggiori relazioni con forse maggior numero di popoli, ma in tempi piú moderni. Il che, 1,° diminuisce la difficoltà delle ricerche: 2,° la lingua latina, essendo già formata, anzi sul punto di essere la piú cólta del mondo dopo la greca, dico quando incominciarono  (1136) le grandi ed estese relazioni de’ latini cogli stranieri, era meno soggetta ad esserne alterata, se non altro nel suo fondo principale: 3,° conoscendo noi bastantemente i tempi della lingua latina anteriori a dette relazioni, le alterazioni che poterono poi sopravvenire a essa lingua non pregiudicano alle nostre ricerche, le quali riguardano gli antichissimi elementi di quella lingua che si parlava quando Roma o non era ancor nata o era fanciulla. Infatti gli eruditi inglesi che hanno cercato di provare l’affinità del sascrito colle lingue antiche europee, sebben credono la greca derivata dall’origine stessa che la latina, hanno tuttavia scelto piuttosto questa per le loro osservazioni, dicendo che la penisola d’Italia vorrà probabilmente riputarsi piú favorevole (della Grecia) alla pura trasmissione della lingua originale, potendo essa essersi tenuta piú lontana dalla mescolanza di nazioni circonvicine e di linguaggi diversi (Edinburgh Review; Annali di Scienze e lettere, Milano 1811, gen-