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(1124-1125) | pensieri | 423 |
esempio l’io di audio come dittongo. Al modo stesso che queste vocali cosí congiunte sono effettivi dittonghi nella lingua italiana, tanto piú somigliante nelle forme sí del discorso, sí delle parole, sí della pronunzia, alla lingua latina antica, di quello che somigli all’aurea latinità.
Cosí l’antica pronunzia de’ dittonghi greci, che si pronunziavano sciolti, non impediva che si considerassero come formanti una sola sillaba. De’ quali dittonghi parlerò poco appresso: vedi p. 1151, fine e 2247.
Queste considerazioni indeboliscono assai anche l’eccezione che abbiamo riconosciuta ne’ verbi della quarta congiugazione e provano che, se questi pare che abbiano due sillabe radicali, ella è piuttosto una differenza accidentale d’inflessione, che proprietà essenziale del verbo assolutamente considerato, e non influisce sul numero intiero delle sue sillabe radicali o no, numero che ne’ luoghi specificati è lo stesso in questi che negli altri verbi.
Lo stesso dico de’ verbi della seconda congiugazione, dove doceo, secondo la prosodia latina conosciuta, è trisillabo. Lo stesso di facio e simili. Lo stesso de’ verbi suadere, suescere e simili (verbi per altro anomali), i quali, senza essere della quarta congiugazione, hanno oggi due sillabe radicali sua e sue, che anticamente, secondo me, erano una sola sillaba.
Secondo la quale opinione, io penso che si potrebbe anche notare come costante nella lingua latina antichissima, che la prima e terza persona singolare (1125) presente indicativa del perfetto fossero parimente dissillabe in tutti i verbi radicali e regolari, al modo appunto che in ebraico la terza persona di detto tempo e numero: vedi p. 1231, capoverso 2. Dei verbi della terza congiugazione questo è manifesto, come in legi e legit, feci e fecit, dixi e dixit. Dei verbi della seconda non si può disputare, ammessa la suddetta opinione, ch’io credo certissima, (essendo naturale al-