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(502-503) | pensieri | 29 |
bene, cui paternum ec.; cioé si cui (che neppur essa sarebbe locuzione regolarissima) ma è omesso il si, come appunto in italiano.
* Floro II. 15. Sed huius caussa belli (tertii Punici) (scil. fuit), quod contra foederis legem (Carthago) adversus Numidas quidem semel parasset classem et exercitum, frequens autem Masinissae fines territabat. Sed huic bono socioque regi favebatur. Questa enallage o transizione da parasset a territabat qui non conviene. Trovo però in altre edizioni territaret. Ma di piú quel quidem e quell’autem sono particelle avversative o disgiuntive. Ma come ora si legge, queste particelle non possono servire ed effettivamente non servono ad altro, che a distinguere i Numidi da Massinissa. (503) Laddove erano la stessa cosa e contro Massinissa era stato quel preparativo di Cartagine che Floro dice contro i Numidi. Vedi gli storici. Leggo: Masinissa (vedi però gli storici, se ciò è vero di lui) e volentieri ancora trasferirei il quidem dopo semel. La cagione di questa guerra fu che contro i patti Cartagine aveva una volta preparato esercito e flotta contro i Numidi. Massinissa però frequentemente (vedete il frequens autem opposto al semel quidem, e cosí mi pare che debba essere in qualunque modo si voglia intendere questo luogo, perché l’adversus Numidas quidem che opposizione o forza disgiuntiva ha con frequens autem?) infestava i di lei confini. Ma (notate quel ma, che intendendo il luogo in altro senso, non istà convenientemente) i Romani favorivano questo buono e alleato principe (14 gennaio 1821).
* In luogo che un’anima grande ceda alla necessità, non è forse cosa che tanto la conduca all’odio atroce, dichiarato e selvaggio contro se stessa e la