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(480-481-482) pensieri 17

dissentiam, facit primum, quod Piso etc. deinde, quod magis naturale est, ut in ipso recenti reditu invectus sit in Ciceronem (Piso), responderitque insectationi eius, qua revocatus erat ex provincia, quam  (481) (in altra edizione trovo prius quam, e vorrebbe dire potius quam, o magis quam, nel qual significato prius quam si trova in ottimi esempi appresso il Forcellini: e notate anche qui la somiglianza coll’italiano prima che, avanti, innanzi, anzi che, per piuttosto che; e similmente piú presto che ec.) post anni intervallum. Questo esempio è veramente notabile e forse unico ne’ buoni scrittori. Vedi però la nota del Burmanno alle prime parole della sezione 4 del capo 128, libro II di Velleio, dove peraltro πολλὰ ἀπροσδιόνυσα (9 gennaio 1821).


*   Quanta sia la forza d’immaginazione nei fanciulli, e com’ella sia tale che le concezioni derivatene nella prima età influiscono grandemente anche nel resto della vita, si può vedere ancora in questa osservazione minuziosa. Noi da fanciulli per lo piú concepiamo una certa idea, un certo tipo di ciascun nome di uomo: e la natura di questo tipo deriva dalle qualità delle prime o a noi piú cognite e familiari persone che hanno portato quei tali nomi. Formatoci nella fantasia questo tipo (il quale ancora corrisponde alle circostanze particolari di quelle persone relativamente  (482) a noi, alle nostre simpatie, antipatie ec.) sentendo dare lo stesso nome ad un’altra persona diversa da quella su cui ci siamo formati il detto tipo, noi concepiamo subito di quella persona un’idea conforme al detto tipo. E il nome può essere elegantissimo, e quella tal persona bellissima; se quel tipo è stato da noi immaginato e formato sopra una persona odiosa o brutta; anche quell’altra bellissima ci pare che di necessità debba esser tale: almeno troviamo una contraddizione tra il nome e il soggetto; o proviamo una ripugnanza a credere quel soggetto diverso