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456 pensieri (415-416-417)

restavano a causa dell’ignoranza parziale intorno a questo capo. (416) E la perfezione della ragione non consiste nella cognizione di queste verità, perché non consiste nella cognizione della verità in quanto verità, ma in quanto stabile fondamento delle credenze necessarie o utili alla vita. E ci deve richiamare alla natura o alla felicità naturale per una strada diversa dalla primitiva, la quale è irrevocabilmente perduta. Ora, se alcune delle dette credenze hanno già un fondamento stabile nell’ignoranza parziale, la ragione e il sapere, distruggendole, nuocono alla nostra felicità e non corrispondono alla loro perfezione, la quale consiste in richiamarci alla natura. Laddove scoprendo queste verità parziali ch’erano stabilmente nascoste, ci allontanano maggiormente dalla natura e quindi dalla felicità. Vedi p. 420, capoverso 1.

11°. Il mio sistema non si fonda sul cristianesimo, ma si accorda con lui, sicché tutto il fin qui detto suppone essenzialmente la verità reale del cristianesimo; ma tolta questa supposizione il mio sistema resta intatto. Frattanto osserverò che il cristianesimo, legandosi col mio sistema, può supplire a spiegare quella parte della natura delle cose che nel mio sistema resta intatta, ovvero oscura e difficile. 1°, L’origine del mondo e dell’uomo, che (417) mediante il cristianesimo resta spiegata colla creazione. 2°, Col cristianesimo resta spiegato perché l’uomo sia cosí facile a perdere il suo stato primitivo e non si trovi, si può dir, popolo né individuo che perfettamente conservi questo stato, ch’io predico pel solo perfetto, felice, destinatogli e proprio suo: laddove tutti gli altri viventi appresso a poco (escluse alcune cause accidentali e provenienti per lo piú dall’uomo) conservano il loro primo stato, sebbene si potrebbero forse addurre parecchi esempi di nazioni che conservano quasi interamente lo stato naturale e ne sono felici e contente: né hanno se non quanta società conviene ai loro