nel bello. Un cavallo scodato, un cane colle orecchie tagliate, è contro natura; una donna coi pendenti infilzati nelle orecchie, un uomo colla barba tagliata ec.; eppur piacciono. Molto piú discordano i gusti intorno alla grazia indipendente dalla naturalezza. 6°, Quantunque questo non so che non si possa definire, se ne possono notare alcune qualità: 1°, spessissimo la semplicità è fonte o proprietà della grazia. 2°, Quantunque la grazia ordinarissimamente consista nell’azione, tuttavia può stare qualche volta anche senza questa, come appunto molte grazie derivanti dalla semplicità; per esempio nelle opere di belle arti, nell’abito di una pastorella, citato anche da Montesquieu come grazioso, insieme colle pitture di Rafaello e Correggio. Anche un viso piccante ma non bello si può dire che contenga questo non so che e punga senza bisogno di azione, come per esempio veduto in un ritratto, quantunque d’ordinario prenda risalto dal movimento. 3°, La naturalezza non è la sola fonte della grazia, e pure non c’é grazia dove c’é affettazione. Il fatto è che, quantunque una cosa non sia graziosa per questo ch’é naturale, tuttavia non può esser graziosa se non è o non par naturale, e il minimo segno di stento o di volontà ec. ec. basta per ispegnere ogni grazia. Dico, se non pare, perché le grazie della poesia, del discorso, delle arti ec. per lo piú paiono naturali e non sono. 4°, La piccolezza abbiamo veduto come abbia che far colla grazia. 5°, Lo svelto, il leggero parimente ha che far colla grazia. E notate che i movimenti molli e leggeri di una persona di taglio svelto sono graziosi senza sorpresa, giacché non è strano che i moti di una tal persona sieno facili e leggeri. Bensí muovono una certa maraviglia o ammirazione (203) diversa dalla sorpresa, la quale nasce dall’inaspettato o dall’aspettazione del contrario. Cosí la maraviglia prodotta dalle belle arti, con tutto che appartenga al bello, non ha che far colla grazia.