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(159-160) | pensieri | 267 |
e conclusioni, per la maggior parte non sono assolute ma relative, (160) cioè sono vere in quanto alla maniera di essere delle cose esistenti e da noi conosciute per tali, ma era in arbitrio della natura che fossero altrimenti. E intendo anche della maggior parte degli assiomi astratti, pochi de’ quali sono veramente assoluti e necessari in qualunque sistema di cose possibili, benché paiano, eccetto forse in matematica. E apprendiamo a formarci della possibilità un’idea piú estesa della comune, e della necessità e verità un’idea piú limitata assai. Vedete in questo proposito il fine del primo Libro del Zanotti Sopra le forze che chiamano vive.
* Applicate le cose dette nel pensiero che incomincia Anche la stessa negligenza ec. (p. 50) alle produzioni francesi riputate da quella nazione, modelli di semplicità, naïveté ec., per esempio, al Tempio di Gnido di Montesquieu, sebbene in questo il male deriva piuttosto dal contrasto della semplicità delle cose col ricercato e manierato dello stile.
* La rivoluzione francese, posto che fosse preparata dalla filosofia, non fu eseguita da lei, perché la filosofia, specialmente moderna, non è capace per se medesima di operar nulla. E quando anche la filosofia fosse buona ad eseguire essa stessa una rivoluzione, non potrebbe mantenerla. È veramente compassionevole il vedere come quei legislatori francesi repubblicani, credevano di conservare e assicurar la durata e seguir l’andamento la natura e lo scopo della rivoluzione col ridur tutto alla pura ragione e pretendere per la prima volta ab orbe condito di geometrizzare tutta la vita. Cosa non solamente lagrimevole in tutti i casi se riuscisse, e perciò stolta a desiderare, ma impossibile a riuscire anche in questi tempi matematici, perché dirittamente contraria alla natura del-