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(35-36) pensieri 131

rursum validum repetes.» E ivi: «Cum aliquibus partibus causa laborat, utilius ordinem quaestionum confundimus, quas ex toto tractare non expedit». Modo totalmente celsiano, al quale è familiarissimo, quando appo gli altri è, se non altro, raro, a mio parere; e che quasi solo basterebbe appresso me per farmi credere che il libretto sia cavato veramente da Celso. Modo del resto levato di peso dal greco ἐξ ἅπαντος, alla qual lingua s’accosta anche moltissimo e la maniera di Celso in generale, e molti modi frasi locuzioni ec. in particolare, e la semplicità e la forma della costruzione tanto del tutto quanto dei periodi, del collocamento loro ec., come a lingua madre, nel modo che alla italiana s’accosta come a lingua figlia. Si trova anche nel § 3. l’avverbio in totum per totalmente, che, se ben mi ricorda,  (36) si trova anche frequentemente appresso Celso.


*   Sento dal mio letto suonare (battere) l’orologio della torre. Rimembranze di quelle notti estive nelle quali, essendo fanciullo e lasciato in letto in camera oscura, chiuse le sole persiane, tra la paura e il coraggio sentiva battere un tale orologio. O pure situazione trasportata alla profondità della notte o al mattino ancora silenzioso, e all’età consistente.


*   Nel Monti è pregiabilissima e si può dire originale e sua propria la volubilità, armonia, mollezza, cedevolezza, eleganza, dignità graziosa o dignitosa grazia del verso; e tutte queste proprietà parimente nelle immagini, alle quali aggiungete scelta felice, evidenza, scolpitezza ec. E dico tutte, giacché anche le sue immagini hanno un certo che di volubile, molle, pieghevole, facile ec. Ma tutto quello che spetta all’anima, al fuoco, all’affetto, all’impeto vero e profondo, sia sublime, sia massimamente tenero, gli manca affatto. Egli è un poeta veramente dell’orecchio e dell’immaginazione, del cuore in nessun modo: e ogni volta che, o per iscelta come nel Bardo, o per necessità ed incidenza