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P E N S I E R I .

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 (1)


*   Palazzo bello. Cane di notte dal casolare, al passar del viandante.

    Era la luna nel cortile, un lato
    Tutto ne illuminava, e discendea
    Sopra il contiguo lato obliquo un raggio...
    Nella (dalla) maestra via s’udiva il carro
    Del passegger, che stritolando i sassi
    Mandava un suon, cui precedea da lungi
    Il tintinnío de’ mobili sonagli.


*   Aviano, raccontando una favoletta, dice che una donna di contado, piangendo un suo bambolo, minacciogli se non taceva che l’avrebbe dato mangiare a un lupo. E che un lupo che a caso di là passava, udendo dir questo alla donna credettele che dicesse vero; e messosi innanzi all’uscio di casa, cosí stette quivi tutto quel giorno ad aspettare che la donna gli portasse quella vivanda. Come poi vi stesse tutto quel tempo e la donna non se n’accorgesse e non n’avesse paura e non gli facesse motto con sasso o altro, Aviano lo saprà, che lo dice. E aggiugne che il lupo non ebbe niente, perché il fanciullo s’addormentò, e quando bene non l’avesse fatto non ci saría stato pericolo. E fatto tardi, tornato alla moglie senza preda, perché s’era baloccato ad aspettare fino a sera, disse quello che nell’autore puoi vedere (luglio o agosto 1817).