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TRADUZIONE DELL’ANTECED. SONETTO

di

GAETANO MANFRONI


Tu qui tot numeras, quot bella, triumphos:
     Heroasque super gloria prima tua est,
Magnanime EUGENI, quod te victoria semper
     Insequitur, tua quo signa movere placet.
Sic THRACES, motusque suos prosternis, ut æqua
     Nulla tuis memoret prœlia Fama vetus.
Stragibus hinc tantis, quas tempora nostra tulere
     Posteritas certe est non habitura fidem
Engladium Clemens Domina quem mittit ad Urbe;
     Vince Asiam, et lauros crinibus adde novas.
Hunc cape: Scipiadæ ut quon dedit Africa nomen,
     Addatur titulis Asia victa tuis.


XLVI.


Tornami a mente quella trista, e nera
     Notte, quando partii dal suol natìo,
     E lasciai Clori, e pianger la vid’io
     Non mai più bella e non mai meno altera.
5Oh quante volte addìo dicemmo, addìo,
     E il piè senza partir restò dov’era!
     Quante volte partimmo, e alla primiera
     Orma tornaro il piè di Clori e il mio!
Era già presso a discoprirne il Sole,
     10Quando le dissi alfin; ma che le dissi
     Se il pianto confondeva le parole?
Partii, chè cieca sorte e destin cieco
     Voller così, ma come ahi mi partissi
     Dir non saprei: so che non son più seco.