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     Spera Gloria portar le Grazie in soglio:
E riveder per loro i Marc’Antoni
     Lepanto spera, i Mari il Campidoglio,
     I Pauli il Vatican, l’Orbe i Scipioni.


ANGELO POGGESI.


I1


Schifar le rose, ed abbracciar le spine,
     Non curare diletti, e porsi in guai,
     Un carcere bramar, che non ha fine
     Senza speranza d’uscir fuor giammai;
5Di serva in guisa aver reciso il crine,
     Bendar degli occhi i luminosi rai,
     Questi saranno i vanti e le meschine
     Glorie, se i Chiostri ad abitarne andrai,
Sconsigliata Donzella arresta il piede;
     10Ove ti porta un folle e van desìo?
     E chi mi toglie così ricche prede?
Sì disse il Mondo; ed ella affisa in Dio
     Con occhio fermo d’animosa fede,
     O sprezzò ’l sermon empio, o non l’udìo.


II


S’Io vi bendo, occhi miei, non vi dolete,
     Che sol vi privo di caduchi oggetti,
     Ed ho nell’Alma inestinguibil sete
     D’eterne gioie e sovruman diletti.
5S’io vi bendo, occhi miei, meco godete,
     Che son chiuse le porte a’ ciechi affetti,
     Che Ragion nel suo regno alta quiete
     Prova, ed ha i sensi al suo voler soggetti.
S’io vi bendo occhi miei, quest’atto mio

  1. Questo e il seguente Sonetto, sono per Monache.