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senza offesa della proprietà del linguaggio, non si poteuan tacere, o lasciare indietro. Abbiamo adunque certa speranza, che non debba esser loro cagione di marauiglia, ne occasione di darci biasimo , il nostro indugio nel finire , e nel pubblicar questo libro, e il non auere in ogni parte, e in ogni minuzia, sempre eseguito quanto da noi sarebbe suto desiderato, ed era fermo fin da principio. Danno ben tutte queste difficultà occasione a noi, e cagione di dubitare di non auer conseguito , fin'ora, compiutamente lo'ntento nostro, ma non ce ne tolgon già la speranza, mentrechè, da qui auanti, potrà ciascuno, con maggior comodità, farci sopra maggiore studio, e massimamente se degli errori, e imperfezioni, che per entro al nostro Vocabolario rimaste fossero , in qualunque lodata maniera, saremo fatti auuertiti. Diquesto, con tutto l'affetto, indifferentemente preghiamo ogni vno , parendoci, che, per tattar d'ogni cosa, ciascuno possa esserne giudice competente, promettendone obbligo , e gratitudine douuta a singolar benificio.

Nel compilare il presente Vocabolario ( col parere dell'Illustrissimo Cardinal Bembo, de' Deputati alla correzion del Boccaccio dell'anno 1573. e vltimamente del Caualier Lionardo Saluiati) abbiamo stimato necessario di ricorrere all'autorità di quegli scrittori, che videro , quando questo idioma principalmente fiorì, che fù da' tempi di Dante, o uer poco prima, fino ad alcuni anni, dopo la morte del Boccaccio. Il qual tempo, raccolto in vna somma di tutto vn secolo, potremo dir, che sia dall'anno del Signore 1300.al 1400 poco più, o poco meno: perchè, secondo che ottimamente discorre il Saluiati, gli scrittori, dal 1300.indietro, si possono stimare, in molte parti della lor lingua, souerchio antichi, e quei dal 1400.auanti, corroppero non piccola parte della purità del fauellare di quel buon secolo. Laonde potendo noi tener sicuramente la lingua degli autori di quell'età, per la più regolata e migliore, abbiam raccolto le voci di tutti i lor libri, che abbiam potuto auer nelle mani, assicuratici prima, che, se non tutti, almeno la maggior parte di essi, o fossero scrittor Fiorentini, o auessero adoprato, nelle scritture loro, vocaboli e maniere di parlare di questa Patria. Con la diligenza vsata da noi, c'è venuto fatto trouarne molti, ancorchè maggiore sia stato il numero degli Autori, che la grandezza de' loro componimenti. E in questa seconda edizione n'auiamo spogliati assai piu, che nella prima, e per quanto c'è paruto, di buona lega, come si potrà veder nel catalogo, e dagli esempli. Ci è bisognato seruirci di molti volgarizzamenti, e traslataméti d'opere altrui, tratti parte dal Latino, e parte dal Prouenzale, e recati da' nostrali autori, di quel secol buono, in questo linguaggio. Alcuni de' quali, per non esser (per dir così) nostre naturali piante, son da noi tenuti di minor pregio. Alcuni altri, (benchè pochissimi) i quali potrebbe parere altrui, che ritengano, in qualche cosa, vn po' dell'antico, a molte delle lor voci, abbiamo vsato di dire, voce antica. Non s'è già osseruato questo vniuerialmente: perchè abbiam voluto lasciar libero alla discrezione , e considerazion del lettore , vsarle a suo luogo , e tempo , e intanto , per la'ntelligenza dii tali autori, c'è paruto di dichiararle.

Nel raccoglier le voci degli scrittori , da alcuni de' più famosi , e riceuuti comunemente da tutti, per esser l'opere loro alle stampe, che si potrebbon dir della prima classe, i quali sono Dante, Boccaccio, Petrarca, Giouan Villani, e simili, abbiamo tolto indifferentemente tutte le voci, e, per lo più, postaui la loro autorità nell'esemplo. Dagli altri men conosciuti, benchè di non dissimil Finezza, quelle solamente, non trouate ne' sopraddetti, come quelli, che non ebbero opportunità di dire ogni cosa.