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sfera, e che quella vera beatitudine consiste nel principio di quella sentenza della verità che si trova in San Giovanni, Questa è la vita eterna, il conoscere te Dio vero; e per Boezio, nel III della Consolazione, Te cernere finis. Onde è, che a mostrare la gloria della beatitudine in quelle anime, da esse come veggenti ogni verità, molte cose di domanderanno, le quali hanno grande utilità e diletto. E perchè trovato il principio, o primordio, cioè Dio, altro non è da cercare ulteriormente, essendo egli α ed ω, cioè principio e fine, siccome è dimostrato nella visione di San Giovanni; si termina il trattato in esso Dio: che sia benedetto nè secoli dei secoli"1.

Quindi apparisce chiaramente, che già venuto, anzi stanziato Dante in Verona, e già sperimentate le prime beneficienze di Can Grande, gli volle dedicare il Paradiso; e che ciò facendo, non tutto, anzi nemmeno gran parte di esso non gli mandò colla dedica, ma solo il primo Canto, o poco più. E quindi viene

  1. Vedi Opere di Dante, Venez.1758, Tom.IV.,P.I.,p.400; e meglio corretta in Witte, Dantis Epistolæ, p.73.