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piti fregiata. L’epitaffio sculto dapprima nella lapide riquadra della tomba fu questo »Theologus Dantes nullius dogmatis expers quod foveat claro philosophia sinu» e ciò che segue (XVIII). Indi sei versi soltanto, assai più eleganti de’ predetti, da un certo uomo dottissimo composti, tolti quei primi dal tumolo, furonvi scolpiti, e sono questi essi (XIX)


Numi cantai, dritti de’ Re, scorrendo
     Di Averno il lago, finchè piacque al fato.
     Ma poichè di me parte in miglior loco
     Più lieta andò, a goder l’autor fra gli astri,
     Quel Dante io son quì fuor di patria chiuso,
     Cui madre senz’amor portò Fiorenza.



finisce la vita di dante.